Lurago d’Erba (Co) 1915- Inverigo (Co)1997

Brianzolo d’origine, sceglie la Toscana per i suoi studi in campo artistico, diplomandosi sia a Firenze che all’Accademia di Carrara.

Per tutta la vita poi abbina la professione di insegnante ad una prolifica attività artistica che lo porta, attorno al 1940, a frequentare il gruppo La Rotonda, assieme ai pittori Trento Longaretto, Walter Pozzi e ad altri giovani emergenti.

A partire dal dopoguerra si impegna con opere complesse, spesso realizzate in pietra di Vicenza, quali il Monumento a Don Carlo Gnocchi (Inverigo, Rotonda del Cagnola, 1959-1965), i monumenti ai Caduti di Mariano Comense (1966) e di Arosio (1984-1986), tutti costituiti da parallelepipedi di diverse dimensioni, i cui lati vengono istoriati con un personalissimo stile che al segno moderno unisce, nell’impaginazione spaziale, un richiamo all’arte medioevale.

Fra il 1955 e il 1965 si occupa in modo particolare di ceramica e si lascia tentare dalle soluzioni formali dell’astrattismo. E’ in questo periodo che Casati entra in contatto con la nostra fornace, come attestano alcuni suoi pezzi compresi nella donazione fatta da Rebattini al Comune di Briosco.
Qui però riportiamo un bozzetto un bozzetto del 1950 chiamato “Coppia di innamorati”.

Segnaliamo poi il forte legame di amicizia che legava Casati con Augusto Rebattini, uno dei fondatori della nostra fornace, dimostrata anche da opere presenti nel cimitero di Briosco quali la tomba in marmo di Carrara di Artesia, la figlia di Rebattini, e il ritratto in bronzo di quest’ultimo.

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