Milano 1890 – Fornaci 1983

Augusto Rebattini

Figlio di un ferroviere milanese, da giovane lavora alla Gipsoteca Vallardi, specializzata nella riproduzione in gesso delle statue più famose, e collabora alla realizzazione dei bozzetti per le decorazioni della nuova sede della Stazione Centrale, da poco ultimata.

Poi a Fornaci nel 1922, con il professor Guido Persico, suo socio, Rebattini rileva i locali dell’ex Filanda Trezzi, nell’attuale via Lambro, e fonda una ditta che diventa ben presto una specie di porto di mare, dove si mescolano artisti di regime e artisti ebrei in difficoltà per le leggi razziali, gente del posto, clienti privati e collezionisti, aristocratici e facoltosi borghesi, nomi noti dello spettacolo e dello sport.

La sua produzione ottiene premi e attestati in importanti esposizioni di settore e gli affari prosperano. Nel 1938 Augusto Rebattini costruisce all’ingresso del paese un nuovo laboratorio (l’attuale Fornace Artistica) con l’adiacente casa verde, sua originale abitazione, da lui stesso progettata e decorata.

A partire dal 1947 però, causa la malattia che costringe Persico a ritirarsi dal lavoro, resta da solo a mandare avanti l’attività. La riconoscenza verso la comunità che lo ha accolto si concretizza in un programma di abbellimento della piccola chiesa di Fornaci, alla quale col tempo assicura un nucleo consistente di opere di scultori suoi amici che la trasformano in un vero museo della terracotta. Di suo, da ultimo, ci mette il rifacimento dell’altare maggiore, dell’ambone e dello stallo, tutto rigorosamente in cotto.

Altre opere dona nel 1974 al Comune di Briosco, con lo scopo di far apprezzare anche alle giovani generazioni i frutti di un mestiere antico, così legato -in senso letterale- alla nostra terra. Mestiere duro, certo, ma dalle caratteristiche le più nobili. Mestiere d’arte.

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